L’ARTE COME TERAPIA

L’ARTE COME TERAPIA

Un approccio che fa bene a mente, anima e corpo

L’arte come terapia: è sempre più diffusa e conosciuta la modalità che utilizza l’arte, nelle sue diverse espressioni, per risolvere o lenire problematiche che hanno a che fare con il disagio esistenziale, psichico ed emotivo. Ne parliamo con il dottor Lapo Felicioni, psicologo e psicoterapeuta specializzato proprio in arteterapia.

Dottor Felicioni, il concetto e la pratica dell’arte come terapia non sono più così insoliti come si riteneva un po’ di tempo fa, anzi. In quali situazioni può essere più utile ricorrere all’arteterapia?

Sì, siamo di fronte a una maggior conoscenza di questo approccio, anche se la cura con “le arti”, in diversi modi tempi e luoghi, esiste da prima ancora della definizione di Arteterapia. L’espressione di sè e la comunicazione con il mondo sono “atti terapeutici” fondamentali e spontanei, e se vengono a mancare è un primo passo verso il disagio sia clinico che esistenziale. Sappiamo che Freud e Jung si sono occupati dell’espressione artistica e del processo creativo e che, mentre una parte della psichiatria tentava fino agli anni ’60-’70 di interpretare e sistematizzare opere e disegni di malati mentali o emarginati, altre strade derivanti dalla psicoanalisi portavano, negli anni ’50, alla definizione vera e propria di Arteterapia, con un metodo basato sulla componente espressiva e terapeutica della creazione artistica. Oggi molti neuroscienziati si interessano alla psicologia dell’arte contribuendo alla conoscenza dei meccanismi in gioco fra immagine-cervello-emozione-cognizione e  apprendimento. A me piace parlare di “sguardo arteterapeutico”, che personalmente, integro da tempo con il modello della psicosintesi scelto per la mia formazione psicoterapeutica.

                         


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