IL GIARDINO COMMESTIBILE
L’Hipericum
Hypericum perforatum L. è una pianta perenne erbacea appartenente alla famiglia delle Hypericaceae. I fusti lignificati alla base si protraggono dritti fino alla parte apicale dove si ramificano raggiungendo un altezza tra i 30÷80 cm. Le foglie dal colore verde, verde-scuro si ritrovano disposte opposte, brevemente picciolate (quasi sessili) e dalla lamina ovato-lanceolata tempestata da caratteristiche ghiandole traslucide, visibili in trasparenza come dei piccoli forellini e ghiandole scure sul bordo della foglia.
Da Maggio a Settembre i fiori riuniti in corimbi apicali multiflori dall’odore balsamico si cospargono di un colore giallo-oro portando ghiandole scure sul margine. La droga della specie officinale è rappresentata dalle sommità fiorite. Entità cosmopolita, il suo habitat è costiutito da prati aridi, luoghi erbosi e incolti, margini delle strade da 0÷1.600 mt.
Prodigi e azioni mistico-sacramentali accompagnano il nome di questa pianta. Utilizzata in medicina da oltre 2000 anni, la pianta nell’antica Roma era sacra a Giove, condierata simbolo di luce che disperde le tenebre e allontana i demoni da qui il nome “cacciadiavoli”. L’Iperico rappresenta uno dei rimedi più importanti dei prontuari di medicina tradizionale, utilizzato nella terapia di dolori articolari e muscolari, disturbi gastrici, antidiarroico, rilassante del sistema nervoso, antireumatico, contro la gotta, nel trattamento di ustioni, lesioni della pelle, emorroidi e malattie epatiche.
Fra le varie ipotesi avvalorate il nome erba di San Giovanni è da ricondurre alla “dottrina dei segni” utilizzata dai Cavalieri dell’ordine di San Giovanni che durante le crociate utilizzavano la pianta per curare le ferite riportate in battaglia. L’erba di San Giovanni fa parte delle 9 erbe magiche che tradizionalmente vengono raccolte la notte della vigilia di San Giovanni.
Mazzi di Iperico venivano utilizzare per celebrare la festa del solstizio estivo, i fiori raccolti erano utilizzati per profezie matrimoniali, legami di comparatico, venivano appesi agli usci delle porte per proteggere la casa e chi vi risedeva dai demoni. Dormire con la pianta sotto il cuscino proteggeva dalla morte per un anno.
La pianta raccolta la vigilia della notte di S.Giovanni, si riteneva guarisse le più diverse malattie, in quella notte si preparava “l’acqua di San Giovanni” con la quale la mattina seguente le donne lavavano il proprio corpo in segno di protezione e per propriziare nuovi amori, e “l’olio rosso di San Giovanni” detto “sangue di San Giovanni” pozione contro il malocchio e dalle proprietà vulnerarie per la cura della pelle.
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